La rivoluzione industriale è un processo di trasformazione irreversibile e di evoluzione economica e industriale della società che passa da un sistema agricolo-artigianale ad un sistema industriale caratterizzato dall'uso di macchine e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate, il tutto accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profondi cambiamenti del sistema produttivo, socio-culturali e politici. Dall’inizio dell’Ottocento, e progressivamente fino alla metà del secolo, commerci e scambi si intensificano e l’industria siderurgica, metallurgica e meccanica assumono a poco a poco dimensioni gigantesche, impegnando nelle fabbriche migliaia di operai. Nasce una nuova classe sociale, il proletariato, costituita da coloro che dispongono soltanto di braccia per lavorare e di una “prole” da sfamare. La crescita del proletariato sarà condizionata in Inghilterra, Francia e Germania, specialmente dopo il 1830, dall’incremento sempre più rapido delle imprese industriali che sorgono alla periferia delle città . Ha inizio il fenomeno dell’inurbamento, ossia l’afflusso di imponenti masse di lavoratori giunte dalle campagne con la speranza di migliori condizioni di vita, ma che finiranno poi per doversi adattare a vivere spesso nell’estremo disagio sotto il costante incubo della disoccupazione e della fame. Le condizioni di lavoro e di vita degli operai erano durissime: fino a 16-17 ore di lavoro al giorno in luoghi pericolosi. Salari bassissimi, al limite della sopravvivenza. Donne e bambini sfruttati in misura anche maggiore degli adulti; l’igiene e la sicurezza erano scarse e spesso si verificavano incidenti, anche mortali. L'avvento della fabbrica e della macchina modifica i rapporti fra i soggetti produttivi. Sorge anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira a incrementare il profitto della propria attività. Infine nasce anche la figura del tecnico che è colui che sa organizzare l’intero sistema produttivo assegnando ai lavoratori le diverse fasi che compongono il processo di produzione.
T.S. Ashton, LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, 1760-1830, Bari: Laterza, 1998
La nascita dell'urbanistica
Con la nascita dell'Urbanistica, specie nel periodo della seconda rivoluzione si iniziano anche delle operazioni di riammodernamento dei centri urbani. Negli ultimi decenni del XIX secolo le amministrazioni delle grandi città iniziarono infatti a pianificare interventi di ristrutturazione urbanistica su larga scala, come ad esempio la grande trasformazione operata a Parigi durante il Secondo impero, che prevedevano talvolta anche l'abbattimento di interi quartieri fra i più vecchi e fatiscenti, per far posto a zone ricostruite secondo schemi urbanistici più razionali, rispondenti a canoni più moderni e funzionali. Fu proprio per la necessità di mettere ordine e poter controllare queste enormi caotiche aree urbane che si iniziò in tutti i paesi industrializzati ad introdurre sistematicamente i numeri civici nelle abitazioni e a regolamentare in modo più rigoroso lo sviluppo delle reti stradali, fognarie e dei servizi pubblici in generale.
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