...”Era un’immensa tettoia col soffitto piatto, le travature scoperte, sostenute da pilastri di ghisa, chiusa da grandi finestroni luminosi.”… (Cap I, pag 29)
…”La casa sembrava tanto più grande in quanto si alzava tra due piccole costruzioni basse, meschine, che le si premevano contro; e, quadrata, simile a un blocco di calcina impastata alla meno peggio, che si deteriora e si sgretola alla pioggia, profilava nel cielo chiaro, al di sopra dei tetti vicini, il suo enorme dado grossolano, i fianchi senza intonaco, color fango, d’una nudità senza fine da muraglia di prigione in cui certe file di sassi sporgenti sembravano mascelle cascanti, che sbadigliassero nel vuoto.”… (Cap, II 58)
…”La casa sembrava tanto più grande in quanto si alzava tra due piccole costruzioni basse, meschine, che le si premevano contro; e, quadrata, simile a un blocco di calcina impastata alla meno peggio, che si deteriora e si sgretola alla pioggia, profilava nel cielo chiaro, al di sopra dei tetti vicini, il suo enorme dado grossolano, i fianchi senza intonaco, color fango, d’una nudità senza fine da muraglia di prigione in cui certe file di sassi sporgenti sembravano mascelle cascanti, che sbadigliassero nel vuoto.”… (Cap, II 58)
…”Solo i tubi di scarico si piegavano a gomito ad ogni
piano, dove le condutture degli acquai, come tante bocche spalancate, mettevano
ciascuna una loro macchia di ghisa arrugginita.”… (Cap, II pag 58)
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